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Mercoledì, 14 aprile 2021 | ||||||||||||||
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MEDIA SENZA MEDIATORI Media senza mediatori. Appunti e spunti sulla comunicazione di convergenza è un libro di Michele Mezza uscito nel 2004 per i tipi di Morlacchi Editore. Il libro nasce da una serie di lezioni universitarie tenute dall'autore, giornalista e vicedirettore dello sviluppo business e strategie tecnologiche Rai. Si tratta di appunti e tracce di lezioni (in allegato al testo ci sono anche le slide) e, per stessa ammissione dell'autore, alcuni concetti sono ripresi più volte in quanto i materiali non sono stati rielaborati. Un primo concetto centrale del libro è quello ripreso da titolo e sottotitolo: il mondo dei media sta cambiando, le diverse tecnologiche si intersecano e cambiano le routine di produzione e sottraendo il monopolio dell'informazione ai grandi network e, più in generale, dei giornalisti professionisti. Un esempio è dato proprio dai canali all news: un tempo la CNN deteneva il monopolio di questo tipo di attività perché, rispetto alla maggior parte dei network europei, solo loro potevano sostenere i costi degli inviati e dei collegamenti in tutto il mondo. L'autore dunque parla di giornalista cross-mediale, un professionista che è in grado di utilizzare diversi media in modo congiunto, sa montare un pezzo con diversi strumenti e ne sa gestire i linguaggi e gli aspetti tecnici. Inoltre, come rilevato in moltissime altre pubblicazioni di questi tempi, il giornalista oggi si avvia a perdere la tradizionale funzione di filtro organizzatore attraverso cui le notizie vengono confezionate ed arrivano o non arrivano al pubblico. Il libro poi analizza ancora aspetti relativi a internet ed al digitale terrestre, tuttavia il concetto chiave resta sempre lo stesso, il giornalista deve essere sempre più cross-mediale, in grado di gestire e governare una quantità di mezzi e formati che consentono di vincere la sfida della documentazione accurata nel minor tempo possibile. Come si diceva all'inizio dunque il libro è particolarmente prezioso perché parte da un'esperienza vissuta che consente riflessioni estremamente interessanti anche sull'evoluzione delle routine produttive nella creazione delle news.
Recensione di Gianluigi Zarantonello
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